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Psicologia del Benessere

Si è soliti pensare che il benessere sia determinato da elementi di natura oggettiva, come ad esempio un’abitazione molto grande, uno stile di vita agiato, lo status sociale, buone condizioni di salute, ecc.. Diversi studi hanno invece dimostrato che il benessere ha un carattere troppo soggettivo per poter essere ridotto ai termini sopra indicati. Ognuno di noi, infatti, elabora a proprio modo la qualità della vita in base alle caratteristiche personali e alle modalità con cui si rapporta con l’ambiente. Lo scopo della psicologia positiva non è di rendere la felicità un obbligo, bensì di valorizzare gli aspetti positivi, le capacità, le potenzialità di una persona, in quanto ogni individuo, sano o malato che sia, ne possiede. Inoltre, la psicologia positiva, ha come fine ultimo la prevenzione del disagio e la promozione del benessere personale e sociale.

Il benessere si costituisce nel modo seguente:

  • è soggettivo ed è interno all’individuo, quindi condizioni oggettive come la salute, le risorse personali, la ricchezza, non sono necessaria anche se possono influenzarlo;

  • bisogna prendere in considerazione sia le componenti cognitive (grado di soddisfazione percepita dal soggetto) sia quelle emotive (bilancio tra le emozioni negative e positive presenti nella vita del soggetto), dell’esperienza di ogni individuo;

  • è transitorio, ovvero quello che ci rende felici non mantiene nel tempo lo stesso effetto

Alla luce di quanto detto, si può definire il benessere soggettivo come “una condizione di raggiungiungimento di un equilibro inter e intra individuale”

Secondo Ryff e Singer (2005) il benessere psicologico è un costrutto multidimensionale che comprende il raggiungimento di:

  • autonomia e autodeterminazione: si riferisce alla capacità di regolazione del comportamento dall’interno, ovvero avere dei principi e obiettivi personali che non siano basati solamente sull’approvazione degli altri, ma bensì sulla propria autovalutazione;

  • crescita personale: continuo sviluppo del proprio potenziale per crescere e realizzare se stessi, andando in contro alle sfide che ci pone la vita;

  • accettazione del sé: atteggiamento positivo verso se stessi caratterizzato dalla capacità di esplorare e conoscere i propri limiti così da potersi accettare, positivamente, per ciò che si è. L’accettazione di sé non è semplicemente avere una autostima elevata, poiché richiede consapevolezza sia dei propri punti di forza che dei propri limiti;

  • scopo di vita: avere una chiara comprensione dello scopo di vita, insieme ad un senso di intenzionalità e direzionalità;

  • padronanza ambientale: capacità individuale di mettere in atto cambiamenti creativi di fronte alle difficoltà che ci pone la vita ogni giorno;

  • buoni rapporti interpersonali: l’uomo è un animale sociale, questo è un assioma fondamentale per la sopravvivenza dell’essere umano, lo Psicologo del Benessere accompagna dunque il soggetto, a fondare (o a riscoprire), relazioni basate sulla fiducia, sull’ascolto e sul provare empatia.

    Il ruolo dello Psicologo del Benessere è dunque quello di far riscoprire al soggetto le sue risorse, per accompagnarlo in un percorso di crescita personale lungo tutto l’arco della propria vita.